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Silvia: “il mio servizio civile a Casa Base Chieri”

Lo abbiamo scritto mille volte: i nostri volontari sono il regalo più grande! Persone che dedicano tempo ed energie ad accompagnarci nel quotidiano di cura affianco ai nostri bimbi e ragazzi. Su tutti, i volontari del Servizio civile avranno sempre un posto speciale nel nostro cuore. Sono giovani poco più grandi di alcuni dei nostri ospiti, che scelgono di impiegare un anno della loro vita a servizio della comunità. In questo caso, la nostra.

Frida, la responsabile della Comunità di Chieri, ha rivolto qualche domanda a Silvia, 22 anni, che a febbraio 2020 ha iniziato il suo percorso da civilista in comunità. L’aspettavano i nostri 10 ragazzi e… il lockdown!

“Con i ragazzi la fiducia
è la chiave di tutto”

Prima domanda: come e perché ci hai scelto come sede del tuo Servizio Civile?
Ero sicura di voler svolgere l’anno di Servizio civile in una struttura per minori e nelle mie ricerche mi sono imbattuta in Casa Base; mi ha colpita particolarmente quanto letto sul sito e dopo aver visitato la struttura e conosciuto ragazzi ed educatori, ero ancora più convinta. Ed eccomi qua!

E noi siamo felici di averti qui con noi! Parlaci del tuo primo impatto in Comunità, come ti hanno accolta i ragazzi?
Inizialmente mi sono sentita un po’ spaesata, credo sia normale
: i ragazzi non conoscevano me ed io non conoscevo loro, ma devo dire che subito dopo essermi orientata si è creato un tranquillo e piacevole clima…

Sei entrata in Casa Base in un periodo molto particolare. Il Covid stava per stravolgere la quotidianità di cura verso i nostri giovani ospiti…
Sì, ma nonostante l’emergenza in corso e la necessità di tenere le distanze con i ragazzi e i colleghi educatori, sto vivendo questa esperienza molto serenamente. Durante le mie giornate in comunità aiuto i ragazzi a fare i compiti, gioco con i più piccoli ai giochi di società o a carte, condivido con i più grandi momenti di relax e chiacchere… e il tanto tempo passato insieme ultimamente è stata un’opportunità di dialogo e conoscenza.

Un bel punto di vista! Cosa ti ha insegnato questo percorso fino ad ora?
L’insegnamento più importante è che la fiducia che i ragazzi ripongono in te è la chiave fondamentale della relazione con loro, e per questo va guadagnata giorno dopo giorno, con piccoli e grandi gesti di cura, non lasciandosi intimorire dalle difficoltà.

Il ricordo più bello?
Non ho solo un bel ricordo, ma tante piccole cose che hanno fatto la differenza e che porterò sempre con me. Ad esempio mi fa sorridere pensare a quando i ragazzi hanno saputo della mia celiachia; si sono preoccupati per me, chiedendomi cosa potevo mangiare e cosa no, e mi hanno chiesto di portare della farina senza glutine in modo da poter preparare un dolce con le loro mani, tutto per me!

Come descriveresti l’esperienza a Casa Base in una sola parola?
Decisamente… INASPETTATA!