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Chieri: “emergenza significa cambiamento!”

“Emergenza coronavirus: scuole chiuse, le vacanze di Carnevale sono più lunghe”. Queste parole sentite al Tg o lette su internet a Casa Base Chieri hanno avuto un impatto che con il tempo ha cambiato faccia: dall’iniziale euforia perché le vacanze di carnevale andavano prolungandosi, si è passati alla consapevolezza e alla preoccupazione per quanto di grave stava accadendo nel nostro Paese.

Emergenza = cambiamento

Per i ragazzi e per tutti noi educatori è iniziato un periodo di piccoli, grandi cambiamenti. Se i nostri ospiti più giovani, come L. e I., esclamavano ancora che bello, niente scuola, speriamo di ritornarci il più tardi possibile!, i ragazzi più grandi iniziavano invece a divorare articoli su articoli sui loro telefonini per capire cosa stesse succedendo. Ci mandavano link a ripetizione, chiedendoci spiegazioni quasi in tempo reale.

Oggi là fuori il mondo è fermo, sospeso, ovattato, ma a casa nostra rimane un turbinio di emozioni e movimento. Dentro le mura di Casa Base cerchiamo di stare bene: “chissà, magari dovendo stare sempre insieme legheremo ancora di più, dice la quasi diciottenne F., che nonostante l’età e il desiderio di rivedere gli amici ha deciso di proteggere le persone che vivono con lei, rinunciando fin da subito alle uscite e rispettando in pieno quanto le chiediamo.

È difficile spiegare a un adolescente che non deve uscire, è complicato spiegare a un ragazzo che per un po’ non potrà abbracciare la mamma, ma solo vederla tramite videochiamata: stiamo tutti imparando un nuovo concetto di protezione, più allargato! Anche i ragazzi ne diventano consapevoli protagonisti, e anche così imparano a prendersi cura di chi amano.

“E tu, hai paura?”

Quanto a noi educatori, cosa aggiungere? È così strano entrare in Comunità a inizio turno, vestire i panni dell’eroe senza paura e cercare di trasmettere serenità a tutti loro che di paura ne hanno già abbastanza. Noi tutti cerchiamo di rendere intellegibile ai ragazzi quello che sta accadendo, senza però poter rispondere a tutte le domande che ci vengono poste, senza poterli rassicurare del tutto.

Tu non hai paura? Non sei preoccupata per tua mamma che è in Sicilia ora che il contagio aumenta anche lì?

Questo mi chiede F. mentre mi racconta la preoccupazione per i suoi parenti. Ci scherza sopra M., che fatica di più a gestire il bisogno estremo di contatto fisico: “Manteniamo un metro di distanza, altrimenti mi contagi”.

In una casa in cui vicinanza e abbracci sono quotidianità, è complicato spiegare loro che possiamo essere vicini lo stesso. “Possiamo abbracciarci con gli occhi o in 1000 altri modi da inventare”, gli dico quando angosce e tensioni sembrano aumentare in loro. L. ci prova chiedendoci di leggergli una storia prima di andare a dormire: “La leggi in siciliano, mi piace di piu?”. Così le distanze si accorciano, penso, così si è più vicini.

Noia? MAI!

È vero, è difficile passare le giornate in casa, con i soliti volti, le solite facce. Ma a Casa Base Chieri idee e opportunità di evasione in fondo non mancano mai. Intanto abbiamo un cortile enorme: se è vero che scuole calcio,  palestre e tante altre attività sono chiuse, il nostro magico cortile si trasforma in continuazione, permettendoci di non fermarci mai.

Un pomeriggio diventa campo da calcio e L. si diverte a segnare come fosse in un grande stadio di Seria A. Un altro giorno ospita la rete da pallavolo e le ragazze diventano subito campionesse: M. è la nostra grande pallavolista e non si ferma davanti a nulla! I. invece si diverte a saltellare, a far ruote e capriole su quel verde già così acceso. Come vi raccontammo ha frequentato la scuola di circo, di cui è ora una vera esperta!

Musica, sole, ballo, compiti… e poi si va al “ristorante”

E poi c’è la musica, il sole, il ballo, da soli e perché no, con gli educatori. Certo, non possiamo sempre divertirci e la quotidianità non deve trascurare l’allenamento della mente con i compiti a casa.
Ogni scuola frequentata dai ragazzi si è attrezzata con piattaforme per seguire la lezione online, dove s’alternano video lezioni a compiti più tradizionali. Chi l’avrebbe detto, stiamo tutti imparando nuove modalità di apprendimento e comunicazione!

Non usciamo dalla comunità, ma qui in fondo abbiamo tutto, anche una gradita novità in cucina: Chef Luca, in prestito da Chinino Food, il progetto di ristorazione della Fabbrica del Chinino. Come forse sapete, la Fabbrica è tante cose, ma su tutte è il cuore dei servizi per la disabilità della nostra Cooperativa Paradigma a Torino. Al suo interno, un centro diurno per persone disabili e, appunto, Chinino Food. Chiusa momentaneamente al pubblico per l’emergenza sanitaria in corso, Luca è salito da noi a Chieri. Ogni giorno, con il suo cappello e le sue mani magiche ci regala piatti squisiti: per noi è come andare a mangiare al ristorante! [segue un video saluto di Chef Luca]

Casa Base Chieri insomma non si è fermata, educatori e ragazzi continuano a sorridere e a progettare. Non è semplice, ma la primavera è ormai là fuori: i colori che abitano la nostra casa e gli spazi circostanti sono vivi e decisi, come quelli che abbiamo disegnato nel cartellone “andrà tutto bene”. Sprigionano speranza e convinzione che anche questa difficoltà venga superata, a modo nostro, stando insieme e condividendo paure e momenti felici. Come una vera famiglia. 

Patrizia e gli educatori di Casa Base Chieri