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Metti un sabato a Casa Base Chieri

⏲️ Sveglia! Oggi è sabato e niente scuola, nessun bus da prendere o treno da perdere: fino a lunedì Frida (la responsabile della comunità di Chieri) e i suoi operatori metteranno da parte il rito della sveglia, camera per camera, implorando che i nostri dormiglioni si alzino.

Relax sì, ma non troppo

Colazione: parte qui una giornata scandita da ritmi, pensieri e libertà diverse rispetto al tran tran settimanale. Relax, ma non troppo: il sabato mattina è il momento di quelle piccole, grandi incombenze che ritroviamo in ogni famiglia: i compiti, il riordino della stanza dopo una settimana in cui hai avuto tempo per tutto, tranne che per sistemare i pattini nel grande cestone dei giochi nel cortile della comunità e i vestiti nell’armadio.

È il giorno del cambio lenzuola e della lavanderia, operatori, ragazzi e bambini insieme: nessuno scappa alle pulizie del sabato!

A Chieri ospitiamo giovani dai 13 ai 18 anni: un po’ più grandi rispetto ai compagni della comunità gemella di Avigliana, hanno già imparato l’importanza del prendersi cura di se stessi e dello spazio in cui vivono. C’è chi gonfia le camera d’aria delle biciclette dei coinquilini più piccoli, chi aiuta gli educatori a lavare le automobili.

Il sabato è anche nel giorno del rientro in famiglia. Per qualcuno dura tutto il weekend, dal venerdì a domenica pomeriggio, per altri solo il sabato. C’è chi va via tutti i fine settimana e chi ogni 15 giorni. Ognuno segue il proprio percorso: che sia di riavvicinamento alla famiglia di origine o di conoscenza con quella affidataria.

“Stasera pizza!”.
Il cuore batte sempre in cucina

A turno, in comunità rimane la maggioranza dei ragazzi e a metà mattinata il cuore di tutti batte in cucina. Abbiamo una grande tradizione a Chieri: la pizza del sabato sera. Orgogliosamente fatta da noi, operatori e ragazzi, che per qualche ora invadiamo gli spazi che durante la settimana sono il regno esclusivo di Chef Maria, la cuoca della comunità.

La piccola, grande responsabile della preparazione della pizza è F. (15 anni). La sua passione per la cucina è iniziata sperimentandosi in piccole ricette, su tutte torte e biscotti, e il passaggio alla pizza era naturale. Stende, farcisce e inforna. Ormai facciamo tutti grande affidamento su di lei, è la nostra garanzia di non sbagliare impasto e cottura: potete immaginare quanto ne sia gratificata!

Ma torniamo al mattino: dopo aver preparato l’impasto lasciamo riposare il tutto fino al tardo pomeriggio, quando sarà ora di stenderlo e prendere le ordinazioni. Sì, mettere d’accordo 10 buone forchette non è mai facile, ma i sondaggi ci dicono che la preferita è sempre la pizza wurstel e patatine. Quali patatine? Quelle avanzate a pranzo naturalmente!

Sì, perché il sabato è il giorno dell’eccezione alla regola, che prevede un menù attento e completo, studiato insieme ai ragazzi. Consideriamolo un premio dopo 5 giorni di scuola, verdure e frutta di stagione!

Pomeriggio: insieme o divisi,
solo per qualche ora

Pomeriggio: è il momento di dividersi. Con la maggioranza di solito si esce sul territorio, tutti insieme: domenica scorsa per esempio siamo andati al Museo dell’Automobile di Torino!

Con alcuni dei più giovani coltiviamo dei piccoli percorsi di autonomia e una volta alla settimana escono da soli. A 13-14 anni iniziano ad avere le loro esigenze: il bowling con gli amici, l’uscita al parco con i compagni.  È il contesto in cui investire con intelligenza la loro “paghetta”, frutto dei piccoli lavoretti fatti in comunità e grande stimolo per tutti a lavare i piatti a cena! Insomma, è sano e giusto che sperimentino un po’ di indipendenza anche loro che l’anno prossimo inizieranno le scuole Superiori.

Per S. (13), per esempio, sabato mattina fa rima con “scacchi”. È arrivato da poco in comunità e ci ha da subito chiesto se ci fosse un posto dove continuare a giocare. L’abbiamo trovato in un’associazione qui nel chierese, che frequenta ormai da qualche mese, dove da qualche mese coltiva la sua passione e si fa nuovi amici.

Pizza, divano e film:
la normalità è CURA

Ore 19-20 di sera: la comunità si è ormai ripopolata. Il nostro rito all’americana prende forma: la pizza la mangiamo guardando la tv! Pizza, coca cola, poltrona e film. La scelta del film è ovviamente delicata tanto quanto quella della pizza: ragazzi e operatori di solito si dividono in due grupponi, grandi e piccoli hanno ovviamente gusti ed esigenze diverse.

C’è chi preferisce le grandi serie tv un po’ più “adulte” e chi guarderebbe all’infinito solo commedie o film con i super eroi Marvel. Un gruppo si piazza così nella sala principale della comunità, quella con tv e divano, l’altro sfrutta lo schermo del nostro pc.

Anche queste piccole cose raccontano di quanto Casa Base sia casa e famiglia: la cura passa anche dall’attenzione alle esigenze di ognuno, così singolari ma così importanti alla loro età.

Anche questo è Casa Base: la semplicità delle piccole cose. Laddove per qualche motivo la famiglia d’origine non riesce a sostenere la crescità dei nostri ospiti, ci siamo noi. Ci sono momenti più complicati, nei quali l’operato di noi educatori è supportato dall’équipe di psicologi della nostra Cooperativa Paradigma, ma c’è anche tanta normalità. Quella normalità che, per chi passa in Casa Base, è CURA.

Chiara e gli operatori di Casa Base Chieri

Insieme siamo Comunità