Al momento stai visualizzando Il FuoriCampo di Nicolò! Dopo 10 anni di Casa Base

Il FuoriCampo di Nicolò! Dopo 10 anni di Casa Base

Sarà così strano non sentire più tutte le vostre voci!”

Quella di Nicolò è stata una storia di Casa Base ed è oggi una storia di FuoriCampo, il progetto con cui continuiamo a supportare bambini e ragazzi anche una volta usciti dalle Comunità. La sua è una storia che molto racconta del quotidiano di cura di noi operatori di Cooperativa Paradigma, così come dell’imprescindibile sostegno dei tanti amici, volontari, donatori che in questi anni ci hanno aiutati ad accompagnare tanti giovani come lui nel loro lungo viaggio verso un futuro migliore.

Aveva 8 anni quando entrò in Casa Base Chieri. Oggi sta per uscirne: continueremo a stargli vicino, ma il suo viaggio finalmente prosegue altrove e con le sue gambe, in un cohousing gestito dalla Cooperativa. Grazie a tutti voi! Gli abbiamo chiesto di condividere qualche parola in questo momento importante e lo ha fatto a modo suo, diretto, vero e sincero.

Sono Nicolò,
un ragazzo da poco maggiorenne
che ha vissuto 10 anni a CasaBase.

Il mio percorso è iniziato quand’ero molto piccolo, all’età di 8 anni, per decisione del tribunale dei minori a causa di alcuni problemi familiari. Per me Casa Base non è subito stata una casa: all’inizio la vivevo più come “prigione” da cui andarmene una volta risolti i problemi in famiglia. Col passare del tempo la mia visione è cambiata, tanto da non considerare più quella di Chieri come una residenza di passaggio, ma come la mia vera casa.

Ovviamente fin da subito non è stato tutto rosa e fiori, com’è normale che sia ho sofferto la presenza di molte persone sconosciute e diverse fra loro con cui dovevo vivere ogni giorno. Col tempo ho però creato un rapporto con alcuni ragazzi, pur nella consapevolezza che una volta finito il percorso ognuno sarebbe andato per la propria strada… forse non vere e proprie amicizie, ma ottime convivenze.

Per quanto riguarda il rapporto con gli educatori all’inizio non era molto positivo poiché li percepivo più come persone autorevoli che dovevo ascoltare, piùttosto che figure di aiuto e supporto. Ma anche con loro sono arrivato a cambiare visione, costruendo un rapporto di fiducia e rispetto reciproco.

Provo a spiegare cosa sia Casa Base Chieri a tutte le persone che non la conoscono: è una comunità dove una decina di ragazzi convivono grazie al supporto di un team di educatori (educere: tirar fuori!), che con impegno e pazienza creano per loro un ambiente il più possibile vicino a quello di una vera casa.

Come in ogni vera casa la convivenza fra ragazzi è spesso positiva, si riesce a giocare e a vivere un tempo piacevole, ma non manca qualche momento di tensione: fra ragazzi, che in fondo si trovano a condividere la propria vita con persone che non hanno scelto e di cui conoscono poco, per via della riservatezza con cui vengono trattati i dati personali; e con gli educatori, con cui condividono tante attività, fra cui le vacanze, ma che talvolta sono chiamati a rimproverarli per qualche comportamento inappropriato.

Come ogni casa, come in ogni famiglia.

È difficile descrivere il mio attuale stato d’animo. Da una parte sono felice di iniziare una nuova vita, dall’altra sono preoccupato, perché non so cosa mi aspetti. Passare da vivere in una casa, la Comunità, con tante persone ad un posto in cui finalmente sarò da solo… un po’ mi “gasa” e un po’ mi stranisce. Sarà così strano non sentire più tutte le vostre voci!

Nicolò